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La coltivazione su campo erboso e con irrigazione a goccia del Nocciolo è uno strumento determinante per la produzione di qualità e continuità nel tempo.
Con l'irrigazione a goccia si può ottenere un minor spreco e si è sicuri che l'acqua venga distribuita solo dove è necessario.
L'impianto di un nuovo noccioleto è un'operazione alla quale va prestata particolare attenzione in quanto, in questa fase, si compiono scelte che potrebbero condizionare inevitabilmente l'intero ciclo produttivo e economico del noccioleto. La scarsa produzione di alcuni noccioleti, le malattie derivanti da asfissia radicale, come il marciume radicale, sono la diretta conseguenza di lavori d'impianto mal eseguiti o di tecniche irrigue non razionali. Il sistema più diffuso di propagazione del nocciolo è quello dell'utilizzo di polloni provenienti da ceppaie certificate, che in seguito sono selezionati e posti a radicare.
La pianta del nocciolo, benché in grado di resistere alla carenza d'acqua, in caso di stress idrico reagisce riducendo la propria traspirazione con effetti negativi sulla produzione e sullo sviluppo dell'apparato fogliare, diminuendo la fotosintesi per chiusura degli stomi fogliari e limitando l'assimilazione dei nutrienti.
Soprattutto nel periodo che va da giugno ad agosto, ciò si ripercuote su produzione e resa alla sgusciatura: aspetto cruciale per le denominazioni di origine protetta, per cui è richiesto un elevato standard qualitativo del prodotto raccolto.
Se la pianta di nocciolo ha a disposizione una quantità adeguata di acqua tra i periodi di fioritura e formazione dell'embrione del frutto, si hanno invece ottimi risultati sotto il profilo organolettico, in termini qualitativi e per quanto riguarda il mantenimento costante della qualità nel tempo.